è un buon periodo, questo, almeno discreto, quindi non ho nulla di cui lamentarmi. Stavo pensando a dei tristi anniversari che mi riguardano, per quanto riguarda dicembre, a problemi di salute, alla perdita di controllo che ho avuto sul mio corpo. Svenire, senza un motivo apparente, lascia straniti, basiti, atterriti. Avere una famiglia che ti considera un moribondo, anche se dall’ospedale ti dimettono immediatamente, consigliandoti di sottoporti a qualche esame, ma senza fretta, ti mette in un regime di eterna emergenza, che ti toglie la normalità della vita. Era solo qualche anno fa, stavo sprofondando. Vedere i miei alunni mi ha salvato, stare con loro mi ha fatto rivivere.
svenire
alla fine
I buoni propositi sono sempre stucchevoli e un po’ ipocriti. Diciamo che questo è un promemoria. Continuerò ad amare, del mio amore completo e folle. Continuerò a correre, con la passione che è mia, solo mia. Debbo ricordarmi che alla fine ci sono io, che alla fine c’è la mia forza, ma c’è anche il mio limite, debbo ricordarmi che sono un essere umano. Debbo ricordarmi che, se voglio amare, debbo sapermi fermare. La saggezza vera consiste nel saper togliere.
E non voglio più svenire per la stanchezza, caspiterina.