parcheggio

10 anni e 4 giorni (da quella telefonata)

Quest’anno sono tornato, quasi per caso, nella scuola in cui ero all’inizio della scrittura di questo blog. Sono passati 10 anni, 10 anni in cui ho imparato qualcosa, in cui sono diventato un po’ meno fesso, ma solo un po’, in cui mi è rimasto l’entusiasmo, la stessa percentuale di ingenuità, che, come diceva V.R., “rinfresca i sensi”. Avevo rimosso dalla mia mente il grande parcheggio, dove lasciavo sempre la mai auto. Forse perché ora ci sono i moduli prefabbricati, a causa della pandemia. Ora il grande parcheggio è il luogo dove attendo e porto due dei miei tre alunni al pullmino, che li riporta a casa. Rimango accanto allo stesso albero, quasi sempre, tranne quando piove, anche quando fa freddo. Aspetto e rifletto. A volte aspetto per un po’ di tempo, anche un quarto d’ora. A volte arriva il pullman vuoto, a volte arriva S. S. non vede, scende dal pullman aiutata da una delle due ragazze a bordo. Chiede il bastone, che io le preparo. Iniziamo a camminare, ci sono due dislivelli nel terreno, c’è un gradino, prima di entrare nella scuola. Lei cerca e trova la maniglia della porta.

Da un po’ di tempo cammina da sola, con il solo aiuto del bastone, quando è all’interno della scuola. Mi sembra che cammini meglio di quando la tenevo io, forse le trasmettevo ansia. Cammina piano, ma la sicurezza le aumenta progressivamente. è una mia vittoria, ma, prima di tutto, è una sua vittoria. Sono felice.

M.

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Non per studiare

Il buio è fatto per pensare, per baciare, per fare l’amore. Al buio ho dato baci e abbracciato teneramente persone. Il buio è fatto per dormire.

La scuola in cui lavoro è buia, l’auletta in cui lavoro è buia. Mi sono fatto aggiungere una lampada da pavimento, il neon è fioco. Il mobilio è lugubre, vecchio e nero. La sala insegnanti è lugubre, tetra, buia. Non mi piace andarci, non mi piace starci. è buio anche quando fuori c’è il sole. quando arrivo in anticipo, rimango nel parcheggio. La scuola è vicino al centro.

Mia madre ha visto un parcheggio pubblico a poca distanza, il parcheggio di un centro sociale e di un liceo. Non si paga il parcheggio, molti parcheggiano, me compreso, tra alberi secolari e avanzi di quello che una volta fu il prato. Ai limiti del parcheggio inizia un parco, studenti del liceo fanno educazione fisica, anziani con il cane, turnisti con il cane, anziani che passeggiano, in questi giorni c’è il sole. Sto in macchina a studiare, a preparare le lezioni, a fare le telefonate. C’è più luce qui, mi sento come Nanni Moretti in Caos Calmo, quando sta in macchina, davanti alla scuola della figlia. a lavorare. Il buio è fatto per fare l’amore, non per studiare.

c’è ancora l’amore

qualche mese fa stavo aspettando il mio turno in un affollato centro radiologico. mi giunge una telefonata del provveditorato nella quale mi viene chiesta la disponibilità come commissario d’esame per la maturita’. rispondo si’ ovviamente. la sede di esame e’ nello stesso paese dove ho iniziato, dove ho conosciuto vr e dove ho iniziato ad amarla.

è stata la mia prima maturità, quando sono entrato nel paese baciato dal sole, mi sembrava di ritrovare un vecchio amico o un parente. quando sono passato davanti al parcheggio nel quale abbiamo dialogato a lungo, ho sentito che il nostro amore c’era ancora. le pietre sono sensibili.