Marco Paolini

Colloqui con i genitori (Aktion T4 e Antifascismo)

Torniamo indietro di due anni, dunque non all’anno appena trascorso, ma a quello precedente.

Partiamo da un concetto: ho qualche perplessità sul fatto che tutti gli insegnanti, di tutte le materie, debbano svolgere delle lezioni di educazione civica. Credo di svolgere educazione civica, proponendo dei buoni autori, creando amore per la scuola e stimolando la voglia di studiare, anche mettendo in relazione le varie materie tra loro.

Quando devo scegliere un tema di educazione civica, cerco un tema che abbracci anche il tedesco, cerco un tema che stimoli a pensare, un tema che sia attuale, che si colleghi all’oggi. Due anni fa avevo, tra le altre, una classe terza, con 28 persone, tutte intelligenti, moltissime di loro vogliose di studiare.

Ho scelto, come tema di educazione civica, l’Aktion T4, ovvero lo sterminio delle persone disabili attuato dai nazisti, Ho cercato di evidenziare la sistematicità e l’organizzazione di questo evento, l’obiettivo dei nazisti era quello di sterminarli tutti, come avrebbero fatto con gli ebrei. Era come un’azienda, con l’obiettivo di massimizzare i risultati. Le persone disabili venivano presentate dal regime come meritevoli di morte, per alleviare la loro sofferenza, dicevano. Venivano sterminate, perché erano un costo per la società, dovevano essere assistite, infatti. Venivano considerate vite senza valore, indegne di essere vissute. Andavano contro ai dettami della cosiddetta “razza ariana”. Ho fatto vedere ai ragazzi un bellissimo spettacolo di Marco Paolini, “Ausmerzen vite indegne di essere vissute”, in cui l’autore/attore racconta, con una scenografia minima, quello che è successo, partendo dai popoli dell’Africa, esposti come bestie rare, all’Esposizione Universale di Parigi, nel 1889, per far capire che lo sterminio delle persone disabili ha radici antiche, molto antiche.

Ho cercato di stimolare i ragazzi a ragionare, in tedesco. Lo sterminio delle persone disabili continua, a volte anche sotto altre forme, come il bodyshaming su Internet, come le frasi insane scritte o pronunciate da politicastri, ma anche da persone “normali”, come l’episodio che ha coinvolto Hillary Sedu, l’avvocato napoletano maltrattato nel Tribunale di Napoli. Discriminazione, con il pretesto del colore della pelle, con il pretesto dell’orientamento sessuale, ecc. ecc. Parlare dell’Aktion T4 è importante anche per quello, perché parla del presente. Chiedo ai ragazzi di preparare esposizioni orali su vari aspetti della discriminazione e loro lo fanno, in buonissimo tedesco.

I colloqui sono online e la madre di un ragazzo mi fa i complimenti, per avere affrontato questo argomento. “Anche noi, come genitori, cerchiamo di informare i nostri figli, mi fa piacere che lo faccia anche la scuola, visto che ricevono influenze molto negative in giro”. Sono stato felice e stupito, stupito, perché penso che sia normale, a scuola, parlare di antirazzismo e antifascismo. Mi sento sempre una grande responsabilità, perché devo raccontare nel modo giusto, senza retorica, sottolineando l’attualità di quello che è accaduto non molti decenni fa. Ogni volta che ci riesco, forse qualcosa di buono è nato.

M.

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