luce

Sapere di essere umano

Abbiamo bisogno di sicurezze. Avevo bisogno di rendermi conto della mia umanità, almeno di un pezzetto di essa. Mi sono emozionato ancora per il giorno che dura di più, mi sono rallegrato, perché, dopo tanti mesi, ho potuto togliermi il cappotto e camminare felice nel sole, verso la trattoria dove pranzo ogni martedì, solo soletto. Mi emoziono guardando le albe.

Bene così. Forse.

A presto.

M.

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Considerazioni banali

L’inverno sta finendo: io non amo l’inverno e dovrei essere solo contento. Le giornate sono più lunghe, non c’è stato molto freddo (per me il freddo incomincia a zero gradi). Questo pseudo inverno quasi mi inquieta, penso che le stagioni siano snaturate. L’inverno mi spinge ancora di più a pensare, a chiudermi ancora dentro di me forse perché mi rende più difficile uscire. Di inverno c’è la neve e io odio la neve, però la natura vuole che di inverno ci sia la neve. Di inverno ho più voglia di bere vino rosso e questo mi fa piacere. Di inverno aspetto sempre la primavera, perché mi lamento delle difficoltà che esso comporta. L’inverno è quasi una sicurezza, con tutte le rotture di palle che comporta. A me da fastidio quando la temperatura va sotto agli zero gradi, però, quando succede, penso alla primavera e penso allo scorrere delle stagioni. Quest’anno l’autunno è durato sei mesi. Devo essere contento, tra poco bisognerà mettere gli orologi un’ora indietro, ci sarà il 25 aprile, il 1° maggio. W la Primavera, ma soprattutto w il 25 aprile, ma anche il Primo Maggio. e basta con le considerazioni banali!!!

P.S. io sono un ottimista, sono già contento quando le giornate si allungano di qualche minuto a dicembre. W gli ottimisti!

e la suora si svegliò

Vi ricordate quando mi sono lamentato della suora inquietante, che mi aveva spedito in quello stanzino buio, chiamato pomposamente “aula di tedesco”? Vi ricordate quando ho scritto il post “non per studiare”, perché al buio si fa l’amore e non si studia? vi ricordate quando vi ho raccontato che mi avevano messo una grossa lampada e la suora inquietante me l’aveva fatta togliere, accusandomi di sprecare energia? ebbene, dopo mesi e mesi, con la prontezza di un bradipo, la suora inquietante ha predisposto un mirabolante piano logistico, che prevede la mia migrazione in varie aule, più illuminate del loculo nel quale ero sempre confinato, lasciandomi nel loculo per 4 ore su 10, solo con i ragazzi delle superiori e la torcia. e la suora inquietante si svegliò… pochi giorni fa, con la sua voce sottile, la incontro per le scale e mi dice “va meglio?”, io, sempre più di fretta. “sì, grazie”.

e il professore timido tirò un sospiro di sollievo, almeno per 6 ore su 10,… 

Non per studiare

Il buio è fatto per pensare, per baciare, per fare l’amore. Al buio ho dato baci e abbracciato teneramente persone. Il buio è fatto per dormire.

La scuola in cui lavoro è buia, l’auletta in cui lavoro è buia. Mi sono fatto aggiungere una lampada da pavimento, il neon è fioco. Il mobilio è lugubre, vecchio e nero. La sala insegnanti è lugubre, tetra, buia. Non mi piace andarci, non mi piace starci. è buio anche quando fuori c’è il sole. quando arrivo in anticipo, rimango nel parcheggio. La scuola è vicino al centro.

Mia madre ha visto un parcheggio pubblico a poca distanza, il parcheggio di un centro sociale e di un liceo. Non si paga il parcheggio, molti parcheggiano, me compreso, tra alberi secolari e avanzi di quello che una volta fu il prato. Ai limiti del parcheggio inizia un parco, studenti del liceo fanno educazione fisica, anziani con il cane, turnisti con il cane, anziani che passeggiano, in questi giorni c’è il sole. Sto in macchina a studiare, a preparare le lezioni, a fare le telefonate. C’è più luce qui, mi sento come Nanni Moretti in Caos Calmo, quando sta in macchina, davanti alla scuola della figlia. a lavorare. Il buio è fatto per fare l’amore, non per studiare.