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La destra candida il fascista francesco acquaroli nelle Marche. Il fascista francesco acquaroli, lo scrivo volutamente con la minuscola, è il candidato a presidente delle Marche. Questo fascista ha partecipato alla cena commemorativa della marcia su Roma, ad Acquasanta Terme, dove vennero trucidati 42 innocenti.

Bisogna aggiungere altro?

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Antifascista per merito dei miei nonni

Mio nonno era un uomo grande, con gli occhi azzurri e pochi capelli. Era un uomo generoso e intelligente. Stava andando verso M., luogo di una feroce strage nazifascista. Incontrò persone che stavano scappando, terrorizzate. Gli dissero: a M. stanno ammazzando tutti. Lui tornò indietro, era andato a cercare cibo per la propria famiglia, mia nonna, mia madre e la sua bisnonna. Andò a cercarlo altrove. Me lo raccontava, me lo raccontava mia nonna, con l’aria terrorizzata, schifata e indignata. Mi raccontavano tanto, mi raccontavano di prepotenze e privazioni, di fatica e sacrifici, con orrori per quello che era successo e che sarebbe potuto succedere ancora.

Alle superiori ho letto M. parla, un libro su quella strage. Ero sull’autobus che mi portava a scuola e ricordo il mio orrore inestinguibile, la sensazione di aver preso un sacco di botte, la sensazione di orrore e spaesamento. Ho visto una puntata di Blu Notte, la trasmissione di Carlo Lucarelli, e ricordo il volto terrorizzato e piangente di un signore anziano, il quale, dopo la strage, andò in cerca di superstiti e vide in penombra la figura di una donna seduta a terra. Aveva il ventre squarciato e il neonato in grembo. Erano stati i nazisti, i fascisti. Mia nonna mi raccontava quelle cose.

Tutti gli anni vado a M., sui luoghi di quella strage. Quest’anno ci sono andato il 2 giugno. E rimango in silenzio. E penso. E inorridisco come allora. E ringrazio mia nonna e mio nonno, per tutto quello che mi hanno trasmesso.

Bentornata Silvia Romano!

Bentornata a te! Complimenti per il tuo sorriso pazzesco, bellissimo e sorprendente. Non ho il piacere di conoscerti, ma devi essere una tosta, con quello che hai passato, caspita. E poi hai 20 anni.

A proposito, ci sono dei poveri dementi che ti hanno offeso e che ti offendono. Ovviamente sono dei fascisti.  Insomma, tutto normale, come quando eri partita.

M.

Mi viene da vomitare

Ci sono tre loschi figuri fascisti, che festeggiano l’intitolazione del porticciolo di Nervi ad un fascista. C’è un sindaco di Genova, un tal bucci, che “rispetta le scelte di partigiani e fascisti”, di fronte alle proteste di Anpi e Cgil.

C’è un paese senza speranza, che ha avuto una lotta di Liberazione grande ed eroica, ma anche un pezzo di paese, che non ha mai rinnegato le idee fasciste, nonostante tutte le sofferenze, tutti i drammi che hanno causato. L’Italia è il paese in cui il movimento sociale è stato fondato il 26 dicembre 1946, ribadisco, il 1946, un anno dopo la guerra, un anno dopo la Resistenza. è il paese in cui ci sono state le stragi, ecc. ecc.

Mia nonna mi diceva: io non farò in tempo a rivedere il fascismo, voi lo vedrete. Ho paura che avesse ragione.

fascisti carogne festeggiano

 

Non va per niente bene

Feccia Fascista

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Non siamo e non saremo mai un paese normale, anche se non so di precisa cosa voglia dire normale. Esiste ancora, dopo 75 anni dalla Liberazione, chi si proclama fascista e sputa le proprie cazzate, tante volte tramite internet. La marmaglia fascista, composta da forza nuova, cagapound, ecc., sostenuta anche dalla lega,  vorrebbe appropriarsi del 25 aprile e andare in piazza, sfidando i divieti. Siamo un paese senza speranza. W il 25 Aprile e W Paolo Berizzi, coraggioso giornalista di Repubblica, che rischia la vita per fare il proprio lavoro!

P.S. Ricordiamoci anche di chi ha detto che bisogna capire le “ragioni” dei “ragazzi di salò”, cioè dei repubblichini fasci schifosi. L’ha detto gente del pd, la cosiddetta “sinistra”

Con Liliana Segre

C’è una signora meravigliosa che è scampata all’Olocausto, che mantiene viva la memoria. è una donna splendida, è un onore per l’Italia. C’è uno squallido individuo, la nipote di quella grandissima merda di benito mussolini, la quale fa carriera per il cognome che porta. Siamo in un paese quasi senza speranza. La nipote di quella grandissima merda si permette di denigrare la senatrice Liliana Segre, la quale è costretta ad avere la scorta, per via delle minacce che riceve.

Ci sono io che gestisco questo blog. Mi sembra di essere bravino a raccontare di scuola, ma mi sento terribilmente a disagio quando parlo di queste cose. Molte volte mi trovo banale e scontato. Mi sento una briciola di fronte a queste vicende, di fronte alla senatrice Segre. Ma ci devo provare. Fa lo stesso se escono delle parole un po’ smozzicate, bruttarelle e insulse, ma tanto sentite.

 

M.

Revisionismi

Respingiamo le offese alla Resistenza

Posso concepire le analisi oneste, come quelle di Claudio Pavone, che ha scritto una Guerra Civile, posso concepire quello che mi raccontava mia nonna sulle storture che ci sono state durante e alla fine della Resistenza, erano donne e uomini, fallibili, ma non posso tollerare, per nessun motivo, la diffamazione e la calunnia. C’erano i buoni e c’erano i cattivi, c’era il torto e c’era la ragione. Onore ai partigiani ed eterna vergogna alla feccia fasciorevisionista.

M.