banalità

Auguri

Ho la faccia un po’ stropicciata, ho gli occhi piccoli e cerchiati. Sono sommamente indolente e un po’ scazzato. Non ho drammi importanti, anzi forse non ho drammi. Non hanno dignità per essere definiti tali. Ho voglia di riposarmi. Forse non ho nulla di importante da scrivere, non ho niente di fondamentale, niente che vincerà premi letterari o che resterà impresso nelle vostre menti e nei vostri cuori. Sto bene di salute fisica, il mio umore non è dei migliori. Nulla di particolare. Tanti auguri, sommamente banali e sommamente sentiti. A presto.

M.

Mica vi abbandono eh…

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Considerazioni banali

L’inverno sta finendo: io non amo l’inverno e dovrei essere solo contento. Le giornate sono più lunghe, non c’è stato molto freddo (per me il freddo incomincia a zero gradi). Questo pseudo inverno quasi mi inquieta, penso che le stagioni siano snaturate. L’inverno mi spinge ancora di più a pensare, a chiudermi ancora dentro di me forse perché mi rende più difficile uscire. Di inverno c’è la neve e io odio la neve, però la natura vuole che di inverno ci sia la neve. Di inverno ho più voglia di bere vino rosso e questo mi fa piacere. Di inverno aspetto sempre la primavera, perché mi lamento delle difficoltà che esso comporta. L’inverno è quasi una sicurezza, con tutte le rotture di palle che comporta. A me da fastidio quando la temperatura va sotto agli zero gradi, però, quando succede, penso alla primavera e penso allo scorrere delle stagioni. Quest’anno l’autunno è durato sei mesi. Devo essere contento, tra poco bisognerà mettere gli orologi un’ora indietro, ci sarà il 25 aprile, il 1° maggio. W la Primavera, ma soprattutto w il 25 aprile, ma anche il Primo Maggio. e basta con le considerazioni banali!!!

P.S. io sono un ottimista, sono già contento quando le giornate si allungano di qualche minuto a dicembre. W gli ottimisti!

competizione

ST è una ragazzina piccola, carina e vivace. Le piacciono i One Direction, si veste alla moda e ogni tanto disturba in classe. Non è la classica ragazzina perfetta e inappuntabile, che pure mi piace tanto tanto tanto. L’ho conosciuta l’anno scorso, nell’unica scuola pubblica in cui ho lavorato fino ad ora. Nella mia materia si impegna abbastanza, anzi, anche molto. Sono mediamente soddisfatto di lei, anche se, a volte, le torcerei il collo, visto che si comporta non sempre bene, Un giorno consegno un compito in classe, svolto a seguito di un lungo ripasso in classe, in cui lei ha preso 8. è stata brava. se lo è meritato. Alla fine della lezione mi viene a dire, alla cattedra, sono contenta di avere capito le regole che lei ha spiegato, è una soddisfazione. Io le rispondo, e poi hai avuto anche un bel voto. E lei seria, ma a me interessa capire le cose, per me il voto è secondario. L’avrei baciata sulla fronte.

Pochi giorni fa, nella scuola delle suore, in terza media, interrogo 4 persone. Una ragazzina, che ha gli occhi azzurri e pattina, si offre, vuole essere interrogata. Il tempo non è tanto, perché ho solo un’ora: la chiamo per 10 minuti circa, tanto, penso, ha già 3 voti all’orale ad ottobre. Le faccio due domandine, lei risponde bene. Torna al posto, mi chiede, che voto ha dato, 9, perché ti ho fatto solo due domande, però, stai tranquilla, non faccio la media matematica, se in interrogazioni più lunghe prenderai dei 10, sappi che ti darò dei 10. Lei è rimasta dispiaciuta, può non mettermi il voto. Io le rispondo di no, lei va a casa scocciata per avere preso un 9 in tedesco. Ma è possibile una cosa del genere? Quali sono stati gli insegnamenti dei genitori? Scusate le banalità.