Tempo fa pensavo di non essere adatto a fare l’insegnante di sostegno. Pensavo che fosse troppo difficile. Sicuramente lo è, ma…
è passata una settimana, da quando ho insegnato zumba a quei fanciulli. Oggi torno nella stessa aula, dovevo stare con K., una ragazzina che non parla quasi per niente, che ha imparato a camminare due anni fa, nonostante abbia già quindici anni. Ha gravi difficoltà con la lingua, cognitive e di equilibrio. La settimana scorsa aveva partecipato anche lei alla lezione di zumba. e gli occhi le brillavano.
Ad un certo punto si avvicina al computer, mette su Youtube, dove avevo cercato le canzoni la settimana prima e mi dice “zumba!” Potevo dirle di no? In aula c’erano anche degli altri insegnanti. La musica parte e lei è felice, “agevola” anche il ballo di M, un ragazzino sulla sedia a rotelle, il quale è felicissimo. Anche le altre insegnanti sono felici, anche io.
M.
P.S. Per una volta voglio godermi questa felicità, senza consumare il tempo in elucubrazioni che assomigliano a seghe mentali senza ritorno.
ho rivisto oggi K. Mi ha sorriso e gli occhi le splendevano. L’ho rivista per pochissimo tempo, purtroppo. Ma meglio di niente.