Buona sera, non ho nulla da particolare da raccontarvi, a parte il fatto che ho tosse e raffreddore, ma mi fanno male anche le ossa. Ho preso il paracetamolo. Ho il sospetto che un mio alunno, a cui voglio un bene infinito, mi abbia attaccato qualcosa. Mannaggia a lui! (scherzo!) Non mi lamento, i problemi sono altri.
Ad esempio, le persone, ed in particolari medici et similia, che non sanno, a volte, cosa dicono. Durante una normale ablazione del tartaro, l’igienista vede una papilla gonfia, mi fa visitare anche dal dottore e lei si lascia scappare la parola “tumore”, anche se, visto il mio sguardo sbigottito e terrorizzato, dice che nel mio caso lo esclude. Mi consigliano di farmi vedere da uno specialista di patologia orale, dentista pure lui. Passo delle ore di terrore, poi mi tranquillizzo, almeno parzialmente. Vado da questo specialista, il quale mi dice che la papilla foliata è gonfia per una banale infiammazione alla gola e si stupisce che l’altro dentista non se ne sia accorto. Mi passa la paura.
Nel ritorno a casa, rimango bloccato per un’ora e mezzo nel traffico. Una persona anziana ha avuto un malore ed è andato addosso ad un’altra macchina. Ci sono ambulanze, polizia e pompieri. Non mi lamento. Ma penso.
Penso che un medico dovrebbe rendersi conto che di fronte a sé, non ha solo cuore, stomaco, fegato, pancia, ossa e polmoni, ma una persona. Penso che la mia vita si lega alla parola, come traduttore e come insegnante., alla ricerca della parola giusta, ma che mi trovo troppo spesso accanto a chi usa le parole sbagliate, che fanno male come e più di spade.
Penso che vorrei fare l’amore con la persona con cui ho una relazione. Non c’entra nulla, lo so. Ma sono innamorato e mi piace ricordarlo. W l’amore.