Month: marzo 2020

COMUNI: IL PAZIENTE ZERO É IL PATTO DI STABILITÀ

di Marco Bersani *pubblicato su il manifesto del 21.03.2020  In piena emergenza sanitaria, ciò che fino a qualche giorno fa era innominabile diventa improvvisamente senso comune. Si scopre così che i soldi, che finora non c’erano, ora possono essere messi a disposizione a dismisura; che possono essere dati direttamente a famiglie e imprese,  invece che […]

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Un altro articolo interessante che ho appena letto.

Questo articolo è un refolo di aria pulita in questo putridume.

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VIRUS: SCATTA LA COLPEVOLIZZAZIONE DEI CITTADINI

di Marco Bersani Una delle strategie più efficaci messe in campo dai poteri forti durante ogni emergenza consiste nella colpevolizzazione delle persone, per ottenere dalle stesse l’interiorizzazione della narrazione dominante su ciò che accade, al fine di evitare qualsiasi ribellione verso l’ordine costituito. É una strategia ampiamente messa in campo nell’ultimo decennio con lo shock […]

Sorgente: VIRUS: SCATTA LA COLPEVOLIZZAZIONE DEI CITTADINI

Segnalo questo articolo, perché è molto interessante e perché buca questo unanimismo terribile, che sta rendendo l’aria irrespirabile. Perfino giornali come il Fatto Quotidiano non ci raccontano bene qual è il primo colpevole di questa situazione: il neo-liberismo, che ha snaturato il sistema sanitario nazionale. Da una parte la destra fascistoide e liberista di lega e co, dall’altra il pd liberista, che ha tagliuzzato la povera sanità pubblica e il m5s in disfacimento, che non si sa cosa sia.

Meglio tardi che mai

Questo governo si sta accorgendo del digital divide, cioè della disparità della ricezione di internet da un luogo all’altro del nostro paese. è entrato in carica da poco, c’è un’emergenza, quindi la colpa non è solo sua, c’è da dire.

Dopo oltre un mese dall’inizio dell’emergenza sta per finire il monitoraggio della task force (ah, questi termini inglesi che fanno figo…) sulla dotazione di dispositivi informatici delle scuole e delle famiglie. Dopo oltre un mese dall’inizio dell’emergenza stanno stanziando fondi per rifornire le famiglie che non hanno dispositivi, il 25%. Tanto, anche per loro, anche per il governo con i cosiddetti buoni, la cultura non conta una cippa.

Un intellettuale alla moda sinistrorso, Manlio Rossi-Doria ha dichiarato a La Repubblica che, sia in questo periodo, sia dopo,  bisognerà finirla, a scuola, con la lezione frontale + verifica, per privilegiare esperienze, come tenere un diario, oppure iniziare le piante. Peccato per questo signore che molte, moltissime scuole lo facciano già da una trentina d’anni. Io lo facevo già alle elementari, oltre trent’anni fa. Peccato per questo signore che la lezione frontale ha contribuito all’istruzione di decine di milione di persone, che hanno imparato tanto e che impareranno tanto, perché, ribadiamolo, per la centesima volta, le esperienze e i progetti sono importanti, non tutti però, che l’attenzione agli alunni come persone è importante (in questo periodo sto organizzando videobrindisi per gli alunni che compiono gli anni, ma l’ho sempre fatto di considerare gli alunni come persone), ma la lezione frontale è INDISPENSABILE, perché i contenuti sono indispensabili. Solo se conosci i contenuti, puoi avere le famose o famigerate competenze, perché non puoi sapere scrivere un tema, se non conosci le idee di scrittori, filosofi, ecc. Noi abbiamo studiato e studiamo per fornire i contenuti. L’UNICO modo per trasmetterli è la lezione frontale, con un professore che spiega e gli alunni che prendono appunti con pazienza e impegno.  Se svalutiamo la lezione frontale, aiutiamo l’ignoranza. O forse è questo che vogliono questi signori? Mmh….

MERITIAMO L’ESTINZIONE?

  1. Il presidente dell’Emilia-Romagna ha detto a Porta a Porta che le scuole vanno riaperte solo nel caso in cui fosse possibile garantire la massima sicurezza. Questo è giusto, ovvio, e chi mai vorrebbe prendersi il Covid-19 Poi ha detto “Non sarà un mese in più o in meno a fare la differenza- – o meglio la deve fare tutelare la salute dei nostri bambini e dei lavoratori della scuola”. Io vorrei portare questo signore, del pd, i cosiddetti buoni, la cosiddetta “sinistra”, nelle mie classi o nelle classi di tutti i bravi colleghi, per fargli vedere che un mese la differenza la fa eccome. In un mese si fanno tante cose. Perché il governo, ma anche gli enti locali, se ne strasbattono di tutti quelli che non hanno un dispositivo per potersi collegare alle video-lezioni? Perché a loro non importa una beneamata mazza della cultura, non importa a lega and co., ma neanche ai cosiddetti “buoni”. Anzi, a loro fa comodo che la gente rimanga ignorante e disinformata. Chi ha tagliato i soldi alla scuola pubblica? Chi li ha dati e li dà alla scuola privata? Provate a indovinare…
  2. Riccardo Luna si chiede come fanno le famiglie senza dispositivi e poi sottolinea che noi insegnanti non facciamo “Nulla di eroico, nulla di comparabile all’impegno infinito degli operatori sanitari, ma subito dietro forse ci sono gli insegnanti”. è sciocco ed è un’offesa all’intelligenza scrivere questa frase. Il medico pessimo uccide un malato o non lo fa guarire, l’insegnante pessimo fa ammalare ancora di più la società. Non si vede subito il danno, si vede con il tempo, ma il danno è uguale, identico. Neanche il giornalista di Repubblica, giornale illuminato e un po’ sinistrorso, o almeno così pare,  formula proposte su come risolvere il problema, su un possibile intervento dello stato, per garantire a tutti il diritto allo studio, ma, si sa, l’istruzione non è così importante. E allora, cosa devono fare le famiglie? Dividersi il pc di famiglia, se c’è, a seconda delle esigenze. Per la serie: la scoperta dell’acqua calda.
  3. Abbiamo fatto un consiglio di classe oggi. Il vicepreside ha raccontato che solo il 20% degli insegnanti tiene le videolezioni. SOLO IL 20%!!!! Se i politici e gli intellettuali sono scarsi, anche i cittadini “normali” sono delle belle schifezze, spesso.
  4. Mi ricordo che anni fa, quando frequentavo di più riunioni politiche, soloni di forzaitalia and co., ma anche del pd, che discettavano di razionalizzazione dei posti di letto e della spesa sanitaria, cioè di chiusura di ospedali e taglio della spesa. E i posti letto sono diminuiti, la spesa sanitaria è diminuita, la spesa militare no.
  5. In Lombardia, regione governata dalla lega, sono arrivati medici cubani, venezuelani e cinesi, ma anche Emergency, spesso insultata dai legaioli. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

Risposta alla domanda del titolo: probabilmente sì.

Importanti come i medici

I medici e gli infermieri bravi curano il corpo, salvano vite, curano anime, anche. Gli insegnanti bravi curano l’anima, migliorano e di tanto la vita, rendono una società migliore.

Ho migliorato rapidamente la mia conoscenza degli strumenti per fare lezione online, sono abbastanza bravo con i computer, a 5 anni progettavo giochini elettronici. Non ho mai frequentato corsi, ho fatto studi letterari. In questi giorni sto aiutando un sacco di colleghi, che non sanno come muoversi, sto aiutando alunni, che, pur facendo parte della generazione di “nativi digitali”, sono messi male con il computer. Faccio lezione online, organizzo brindisi su Google Meet per festeggiare alunni, mantengo i buoni rapporti, anche con una battuta e qualche chiacchiera, cerco di trasmettere contenuti. Qualche volta l’audio e il video della Conference call sono ottimi, qualche volte si sente male la voce degli alunni o la mia e tutto diventa difficilissimo. La scuola manda qualche tutorial e qualche circolare, che non sono sufficienti. Organizza raramente qualche corso, male organizzato, perché spesso troppo teorico.

è tutto affidato alla buona volontà dei docenti,  come se la continuità didattica non contasse nulla. Possono decidere arbitrariamente se darsi fare, l’ho già scritto, lo so che sono una barba. Questa storia del virus forse potrà rafforzare ulteriormente dei rapporti, tra colleghi e con gli alunni, ma lascerà macerie, anche nel nostro campo. Noi possiamo e dobbiamo resistere.

 

M.

P.s. 20 Marzo 2020 Aggiungiamo anche che molti alunni non hanno il pc a casa o non ne hanno abbastanza. Come fanno a collegarsi per le videolezioni? So di diverse scuole che lo stanno fornendo in comodato gratuito, ma anche in questo caso, non c’è una linea generale da parte del Ministero. Dobbiamo renderci conto che anche il pc è un bene di prima necessità, della cui fornitura a tutti, anche a chi non ne ha la possibilità, lo stato deve farsi carico. Tutti parlano delle passeggiate e delle corse, da consentire o da vietare a seconda dei punti di vista. Pochissimi parlano di questo problema, che è un problema di diritto allo studio. E aggiungiamo pure il problema degli alunni disabili, che hanno la necessità di un insegnante di sostegno, che stia loro vicino…

TO BE CONTINUED

Si avvicina

Il coordinatore di una mia classe ci manda una nota vocale sul gruppo, in cui ci dice che il padre di una ragazza, mia alunna, ha il corona virus. Lei è una brava, simpatica ed intelligente ragazza, che ho il piacere di conoscere da due anni. Questa notizia fa un effetto inquietante: sento che questa minaccia si avvicina, in senso emotivo. Colpisce il papà di una persona per la quale provo affetto e sembra che colpisca anche un po’ me. Confesso che quando il problema era in Lombardia, lo sentivo un po’ lontano, forse con leggerezza. Ora lo sento vicino, vicinissimo, troppo vicino.

Perplessità

Leggo una circolare del preside nella quale c’è scritto che noi insegnanti non abbiamo alcun obbligo di fare lezione on line, come non ne hanno gli alunni di frequentarle. Mettiamo in fila le cose: le scuole sono chiuse dal 24 febbraio, oggi è il 16 marzo.

Avevo saputo della chiusura da un messaggio di mia madre. Dopo l’iniziale incredulità e/o stupore, avevo cercato i lati positivi, cioè portare avanti le mie traduzioni e riposarmi un po’, poi ho visto che la cosa si allungava e ho iniziato a preoccuparmi e a trovare la situazione inquietante.

Ho iniziato molto presto a tenere lezioni on line, che hanno svegliato o risvegliato la voglia anche in alunni abbastanza svogliati. So di molti altri prof che fanno lezione, come di molti alunni. Non ho controllato se tutti fanno lezione, sinceramente. Ma vorrei tornare al primo paragrafo, se gli insegnanti e/o gli alunni non volessero, la scuola sarebbe ferma da quasi un mese. Mah.

M.

La scuola continua – Ricorderò

La scuola continua: ci sono io nel salotto di casa, in una parte del quale mi alleno per 5 volte alla settimana, grazie a dei meravigliosi istruttori di Crosscardio. Ma torniamo a noi: ci sono io, che mi vesto in giacca e cravatta, per rimanere agganciato alla normalità. Avvio il collegamento su Meet e vedo ragazzi e ragazze, che, fino a poco tempo fa vedevo in carne e ossa. Alcune delle ragazze sono in pigiama e struccate e sono belle, belle, belle e vere. Tutti sono belli e pronti a recepire dei contenuti, ma, prima di tutto, sono pronti a sentirsi vicini, sì, perché questo accade. Ci sentiamo ancora più vicini, anche se già lo siamo. Hanno dei sorrisi che scaldano l’anima, anche io sorrido e sento il loro calore.

Io organizzo un brindisi per festeggiare un’alunna che compie gli anni di sabato, oggi, e i ragazzi si svegliano, apposta, per condividere questo momento. è un’occasione unica. Dura pochi ed intensi minuti. E si sollevano i calici. (Per la cronaca, il mio Salice Salentino rosé è da urlo….)

La scuola continua e questi sono altri bei momenti, da aggiungere al mio conto corrente emotivo, quando ne avrò bisogno.

M.

Lentezza

Sto riscoprendo, a tratti, la lentezza, certo no  proprio come in vacanza. Sto dormendo un po’ di più. Mi stanno saltando eventi di Zumba (ahi ahi). Sto facendo lezioni on line e mi sembra tutto un po’ strano e un po’ troppo asettico, ma meglio di niente. Cerco di mantenere un certo stile, vedendomi in giacca e cravatta anche in casa, per fare lezione. Non mi devo mai lasciare andare. Che dire di altro? A presto.

M.

10 anni

Avevo iniziato a fare il venditore di condizionatori nel 2003. Ero spinto dalla necessità di sfogarmi dopo una tragedia, la perdita della persona che mi aveva fatto da madre. Non avevo neanche tanto bisogno di soldi, quanto di liberarmi da pesi sull’anima. Per tre anni ho fatto quel lavoro, fino al punto in cui mi ero rotto le scatole e, in più, non guadagnavo assolutamente niente.

Facevo qualche traduzione, dal settore editoriale a quello tecnico. Ero in palestra, nello spogliatoio e un ragazzo, che faceva il commercialista, mi disse: “perché non ti iscrivi all’albo dei CTU? con la tua conoscenza della tua lingua e la tua esperienza lavoreresti tanto”. Decisi di iscrivermi. Mi informai sul da farsi e poi pensai di dovere organizzare la mia presenza su internet. Imparai a costruire siti internet e, un po’ alla volta, ad ottimizzarli per google, facendo andare il mio sito sulla prima pagina. Mi sono specializzato nella microlingua legale. Nell’autunno del 2009 mi ricordo la telefonata di una ditta della provincia di Bologna, la quale aveva visto il mio sito internet e aveva bisogno di una traduzione. Accettai, consegnai il lavoro, che piacque molto. L’inverno fu la stagione dell’aumento esponenziale delle richieste, organizzai il mio archivio in settori, sempre più ramificati. Mi sono guadagnato la fiducia di tanti, aziende grandi grandi, medie, piccole, privati, ecc. ecc. Ho tradotto contratti, sentenze, certificati anagrafici. I miei clienti hanno partecipato a gare d’appalto, hanno preso cittadinanze italiane e russe, ecc.

Il momento più bello è vederli sorridenti e sereni, il momento più bello è bere una birra con loro, dopo la consegna della traduzione. Il momento più bello è quando ti vengono a trovare con il decreto che conferisce loro la cittadinanza, per la quale hai tradotto loro i documenti, oppure quando ti telefonano contenti, per dire che hanno trovato lavoro all’estero, anche grazie alle tue traduzioni.