Stamattina stavo andando nella scuola dove sono commissario esterno di tedesco, chiamato a sostituire un collega narcolettico e alcoolizzato. Ho impostato il navigatore, nel quale sono rimasti memorizzati indirizzi di altre scuole in cui ho lavorato. E mi sono sentito sradicato più del solito. E ho ripensato alle sensazioni che provavo io da alunno quando cambiavo insegnante, certamente non così spesso come capita ai miei alunni. E mi sono capitati davanti quadri diversi, immagini diverse e un po’ scoordinate di periferie industriali bruttine, di dolci colline e cieli azzurri, di periferie dignitose, scuole moderne e piene di tecnologia, scuole fatiscenti e cadenti. Sembravano mischiarsi. E mi sono sentito ancora più spaesato del solito. Poi ho pensato ai ricordi, alle amicizie che durano da anni e anni, a quella serata a ballare salsa, con colei che è stata tra le mie prime alunne. Ho pensato a quelle ragazze che hanno scelto di studiare lingue, grazie ai miei stimoli. Ho pensato a tutto il buono che è rimasto e che rimarrà, a tutte le tracce che ho lasciato e che lascerò. E sono stato meno disorientato.
P.S. In bocca al lupo ai maturandi. W il lupo!
Uh, che ricordi l’esame di maturità!! Da una parte il terrore di affrontare uno scoglio tosto, dall’altra i ricordi di una classe di amici fantastici!
l’esame di maturità per me è stato un momento di passaggio, come per tanti. è stata un’emozione, come per tanti. è stata una gran bella emozione, perché sono stato bravo. è giusto ammetterlo. a scuola ero bravo ed entusiasta. Ora sono dall’altra parte ed è più facile, bisogna ammetterlo. Mi ricordo che prima del tema io non dormii, anche se in italiano andavo molto bene. Ma era la maturità, era normale. Anche negli altri scritti andai bene, ma le sere precedenti dormii. Prima dell’orale dormii sonni tranquilli, il giorno dell’orale ero carico a molla e andai bene, ma adesso è più facile. Per me il colloquio è un dialogo per cercare di esaltare le caratteristiche degli allievi, per cercare di metterne in luce i punti di forza, ma anche per verificarne la preparazione. Non mi interessa tanto il nozionismo, quanto la capacità di saper ragionare. Poi, è chiaro, mi devi sapere assolutamente dire quando è stato liberato Auschwitz e da chi, altrimenti mi pongo serissimi problemi.