MENO OTTO
Alla sera guardò il telegiornale e fu colpito da una notizia. Era stato annunciato il risultato dell’autopsia sui corpi di Castaldi e Marini, non si trattava di suicidio, nel caso di Castaldi, mentre Marini non stava per compiere un attentato. Questo cambiava molte cose, confermava le tesi di S., che non ci aveva visto chiaro fin dall’inizio. Decise che avrebbe telefonato a Gianni il giorno successivo, quella sera avrebbe voluto starsene tranquillo.
La prima azione del mattino successivo fu la telefonata a Gianni. Ciao, dimmi subito se sai qualcosa della vicenda Castaldi e della vicenda Marini, gli chiese senza nemmeno averlo salutato; ma cosa vuoi che ne sappia, S., io so quello che è stato detto in televisione, mi meraviglio di te, che stai a perder tempo a far certe domande. Una persona matura come te dovrebbe avere più senso di responsabilità, non hai 10 anni. S. riattaccò. Ma vaffanculo, guarda che gente del cazzo dovevo conoscere, disse.
Forse la domanda era veramente stupida. Da anni e anni si sa che le linee telefoniche delle persone di sinistra sono sotto controllo, specialmente i telefoni di chi è molto impegnato politicamente. Qualcuno ascoltava con le cuffie la conversazione nei sotterranei di un edificio della periferia di B. Una telefonata allunga la vita, si diceva qualche tempo fa.
Il signor S. aveva una grande abilità, quella di saper staccare la spina da preoccupazioni, ansie ed incazzature con una facilità estrema.
[1]Ad onta di tutte queste bizzarrie, l’amico Stolz riusciva a trascinarlo tra la gente; ma Stolz lasciava spesso Pietroburgo per recarsi a Mosca, a Nižni, in Crimea, in seguito anche all’estero e, senza di lui, Oblomov ripiombava nella sua solitudine e nel suo isolamento, dai quali soltanto poteva trarlo alcunché di eccezionale, che uscisse dai fenomeni quotidiani della vita, ma nulla di più simile esisteva ne era prevedibile per l’avvenire.
Il suono del campanello era stato fastidioso, come al solito, e improvvido. Capitava sempre nei momenti peggiori. Chi è, disse con tono sconsolato. Vorremmo sapere la sua opinione sull’aldilà, sul regno di dio, la repubblica presidenziale di San Firmino, la repubblica parlamentare di San Leone Pudibondo. S. rimase per qualche secondo interdetto, poi andò ad aprire reprimendo con fatica una fragorosa risate. Voleva dare l’impressione di duro. Era Gianni, il suo secolare amico Gianni. Vieni dentro, ma che, vai ai 300 all’ora, dovrebbero revocare la patente alla gente come te. Mamma mia, pensi che si possa andare solo ai 2 all’ora, come fai tu, guarda che c’è il limite di velocità dei 130 e poi, B. è vicina. Vabbé, vabbé, che sei venuto a fare? Sono qua per raccontare di quella vicenda, rispose ineffabile e soddisfatto l’anziano medico. Mi vuoi proprio ossessionare, con questa storia, lo squadrò S. Prima di incominciare beviamo qualcosa caro. Cosa hai comprato di bello, disse Gianni, avvicinandosi all’armadietto dei liquori. Dopo che entrambi ebbero bevuto lentamente, il medico riprese. Ascione, il buon vecchio Ascione, il nostro caro amico Gerardo ha un caro amico che è medico legale, il dottor Paride Di Luigi, che ha eseguito l’autopsia sui corpi.
In un caso ha esaminato le ferite che ha sul collo il cadavere di Castaldi, e ha notato che non sono mortali. Quell’uomo è stato ucciso, forse avvelenato. Probabilmente anche Marini aveva subito la stessa sorte. Nel loro sangue sono state trovate tracce di sostanze tossiche. Il dottore dice che quelle sostanze sono state ingerite alcune ore prima, probabilmente all’ora di pranzo. Ora si tratta di capire dove fossero quando sono stati avvelenati. Ad S. brillavano gli occhi, di una luce sinistra. Capiva che i propri presentimenti erano più che fondati. L’ordigno accanto al quale era stata trovata la seconda vittima, o collaboratore scolastico, era vecchio e già innescato. S. si sentiva invaso da uno strano sentimento, da un lato provava cordoglio e rabbia, dall’altro era invaso dalla gioia, perchè quello che pensava si era avverato.
Il telefono suonò: era Ascione: siaaaa lodato don Santo Manganello, seeempre siaaa lodaaaaato. Che cazzo vuoi, rispose l’anziano scrittore. Il signor nostro è potenteeee e misericordioooosooo. La vuoi smettere di rompere le scatole, continuò sempre più adirato. Venite adoreeeeeemus, venite adoreeeemus, il signoooooore. Il signore è il mio pastore, nulla manca ad ogni mia attesa. In verdissimi prati mi pasce,… S. gli riattaccò il telefono. Il suo amico Gianni non fece in tempo a fermarlo, ma che fai, guarda che ha detto una cosa importante. E che ha detto, ha detto che è stupido, questo lo so, rispose l’amico. Voleva dire che i bidelli sono stati avvelenati al liceo. S. rimase sconvolto, quasi non riusciva a parlare, ma che stai dicendo, ma, ma, quello che è… Allora siamo a cavallo. Attenzione non è ancora detto che l’abbiano avvelenato. Dobbiamo provarlo, dobbiamo trovare il movente. S. attaccò, è stato ucciso, perché ha visto il traffico di cocaina. Il traffico di cocaina è la principale fonte di finanziamento della Fondazione ecc. ecc. Abbiamo Ascione, Lipari dalla nostra parte, ti sembra niente. E tu sei sicuro che stiano con noi, replicò Gianni. Sì, e saranno ancora di più dalla nostra parte, quando avremo i risultati delle inchieste indipendenti che stan venendo condotte.
Come era prevedibile, si scatenò la rincorsa di tutti i politicanti ad influenzare quel movimento che otteneva sempre più risposte convincenti e positive oltre che il seguito da parte di operai, impiegati, studenti, disoccupati, migranti di ogni etnia, sfigati di ogni genere, intellettuali, avvocati, professionisti, ecc. ecc. I “dirigenti” di quel movimento furono molto abili nell’ottenere spazi. Avremmo bisogno della vostra sede, dei vostri computer. Perché non ci fate venire visto che avete l’Adsl a 6 Mps, ecc ecc. Queste erano le domande ricorrenti. Stipularono anche delle convinzioni, oltre che organizzare una capillare raccolta fondi, anche utilizzando internet. Trattasi del cosiddetto fund-raising, per usare un termine che farebbe inorridire il signor S. È inutile dire che il ragazzo dalla fronte spaziosa, segretario provinciale del partito per la tumulazione della filosofia del Barbone di Treviri si vantò in maniera spudorata.
I grandi romanzieri e i parolieri delle canzoncine per adolescenti scrivono che, quando si ha appena fatto l’amore, si sta sdraiati sul letto con un’espressione da imbecilli senza parlare. Anche la piccola Sanchez guardava il soffitto senza parlare, non si sa se con un’espressione da imbecille, questo non è dato sapere. Ma come andrà a finire? Mia cara, forse sei fin troppo adulta, le rispose Hector. Non avere paura di tirare fuori il tuo lato fanciullesco, quello che scrisse la cavallina storta l’avrebbe definito il fanciullino. Che cosa è la fine? Che cosa è l’amore? Cosa è il tempo? Perché dovremmo essere sempre condizionati dal tempo? Restarono in silenzio per un bel po’.
I giorni trascorrevano, sembrava che spirasse un vento nuovo, l’aria cominciava ad avere l’odore della primavera. Alberto continuava a frequentare i propri amici e le lezioni di balletto. Un giorno vide, a lezione, la sorella maggiore di una piccola allieva ed iniziò a parlarle. Quella ragazza era lì per caso. Ad Alberto piaceva immaginare le storie delle persone che conosceva, con le quali scambiava anche solo poche parole. Cosa avrebbe potuto fare quella ragazza? Quale sarebbe stata la sua storia? Osservò la piccola, avrebbe potuto avere 5-6 anni, anche se ne dimostrava qualcuno di più. Aveva capelli color dell’oro, che le arrivavano fino al sedere, con i boccoli. Ad Alberto cominciò ad interessare e, parecchio, la sorella maggiore. Si chiese che sport avrebbe potuto praticare una ragazza così, che scuola avrebbe potuto frequentare. La ragazza era alta, dai lunghi capelli rossi, giunonico. Ad onor del vero, il fatto che l’abbigliamento per la danza sia abbastanza attillato, favorì l’osservazione discreta del fisico da parte della ragazza del fisico atletico del ragazzo. Se questo fosse un romanzo d’amore, il narratore inizierebbe a scrivere di sguardi furtivi, colpi di fulmine, cuori che battono, ma questa è una storia impegnata, che parla di politica, di poetica, di crescita personale e intellettuale. Va detto che si conosceranno e si fidanzeranno, anche in casa. Marcia Nuziale. Mendelsshon. Confetti.
Per le manifestazioni si organizzano treni speciali, navi speciali, aerei speciali. Si chiamano artisti, tra cui un noto gruppo modenese amante dell’Irlanda, ci sono cabarettisti famosi, che fan parte di quell’intellighentsia che interviene un po’ su tutto. C’è chi chiede il rimborso spese, c’è chi si esibisce senza nulla chiedere, c’è chi ma io sono il grande artista pieno di principi famoso che pubblica libri da 500000 copie, che va a fare gli spettacoli alle feste democratiche europeiste da 40 € pro capite. Ci sono le mamme con i bambini che dormono sulle loro ginocchia, ci sono gli operai con la schiscetta[2], gli azzimati avvocati in giacca e cravatta, ecc. ecc. Le indagini indipendenti erano aiutate da mezzi tecnologici sempre più imponenti, tra cui telefonini megagalattici. Qualcuno, forse un ragazzino, dai capelli ricci, di nome Ahmed con un videofonino, o forse una cinquantenne fotografa con una vecchia Leica, o forse ancora un trentenne timido, aveva scattato una foto, una delle tantissime che mani clandestine avevano provveduto a rubare al caos. È raffigurato un poliziotto, che sta massacrando di bastonate Giovanni. Era molto interessante notare come, nelle foto scattate nei momenti precedenti, si nota che quel poliziotto si avvicina appositamente per compiere l’opera, come se qualcosa o qualcuno l’avesse richiamato da lontano, in quel caos terribile. Altri poliziotti si allontanano per lasciargli spazio. Perché? Perché proprio quel poliziotto doveva menare Gio? La foto era stata ingrandita da una mano esperta, veramente esperta. Prese la lente di ingrandimento per osservare ancora più attentamente la foto, oltre che un dvd. Quel poliziotto, che amava così tanto dedicarsi a Giovanni e non ad altre zecche comuniste, gli ricordava qualcuno, gli altri non gli dicevano nulla. Era sicuro di averlo visto da qualche parte. Chiamò Ascione. Gerardo, silentes loquimur? Ma guarda in che cazzo di linguaggi segreti mi tocca esprimermi,pensò, quanto mi sento stupido. Kenzaburo Oe, Banana Yoshimoto, Takahide Sano. Trovarono la prova regina. Quel poliziotto era, in realtà, un bidello, il famoso bidello fermato dai carabinieri di Ascione. La domanda, allora, sorgeva spontanea, c’era qualcos’altro? C’erano altri poliziotti-bidelli-picchiatori? Sicuramente c’erano dei tutori dell’ordine responsabili, anche nelle alte sfere. Bisognava inviare una copia delle prove agli organi di stampa, in modo fintamente maldestro e proditorio, come faceva il signore alto, con il turbante bianco. Chi avrebbe potuto farlo? Un ragazzino di nome Ahmed, con la felpa con il cappuccio, mentre si diverte con gli amici. La ragazza, che aveva frequentato l’università di Via Del Gomito, non si era più fatta sentire, non rispondeva neanche al cellulare. Qualcuno, S. compreso, si era anche preoccupato.
Che cosa è il caos? È un periodo di turbamento nell’attesa di un nuovo ordine, forse. E’ una sensazione interna? È l’eliminazione di false sicurezze? Forse l’ultima domanda è quella più adatta. Anche i telegiornali organizzarono edizione straordinarie, come pure i quotidiani, nonostante fossero saldamente in mano a persone che, per usare un eufemismo, non amavano chi stava lottando. La polizia era diventata un servizio del tutto privato, al servizio della volontà dei capi, ma anche di chi, apparentemente non era coinvolto. La si utilizzava per reprimere gli avversari politici, il lettore scusi l’ovvietà. Durante il caos succedono anche degli imprevisti, come quello che era capitato a Lipari. Mentre stava viaggiando sulla statale per andare a lavorare, il magistrato non aveva la scorta, si sentì un botto, un pullman carico di studenti polacchi saltò in aria con 40 persone dentro. Va detto che nessuno avrebbe dovuto sapere che Lipari sarebbe passato in quel punto, proprio in quel momento. Qualche maligno potrebbe sospettare che era successo quel botto, perché il magistrato stava scoprendo il passaggio illecito di soldi tra il Liceo Ics, la Fondazione Cattolica Apostolica, conti correnti all’estero intestati ad Adelina Salsano, anziana madre di Mister Ics, e ad Giuseppa De Magistris, la cugina del questore. Si trattava dei soldi del traffico di droga.
Una piccola città può diventare media senza perdere la propria identità. B. rischiava di diventare grande in maniera disordinata, piena di cantieri di ogni tipo, che servivano per soddisfare le clientele europeiste democratiche e riformiste. Una città piccola o media è caratterizzata da delle sonorità diverse, meno sincopate ed assordanti, rispetto a quelle di città come Milano e Roma.
A volte la città originale scompare sotto la città dei manifestanti, scompare sotto la città degli studenti che occupano i licei, compreso il liceo Ics. Si erano indignati anche tanti studenti di destra, che avevano deciso di partecipare all’occupazione. I licei erano gestiti dagli studenti, che permettevano, lo stesso, lo svolgimento delle lezioni. Stava succedendo di tutto in brevissimo tempo. C’è da aggiungere che gli studenti occupanti avevano stabilito un servizio d’ordine e sanzioni, per chi avesse anche solo pensato di danneggiare qualche arredo. Non si disputava la gara di rutti, magari qualche incontro non competitivo. Non è dato sapere se vi era qualcuno che soffrisse di flatulenze. Avevano organizzato conferenze sulla costituzione, sulla pace, sulle guerre dimenticate, che non interessavano più ai media. Avevano invitato personalità del mondo della cultura, dell’informazione e dello spettacolo. Tanti avevano accettato.
C’era stata una lunga attesa, prima di quegli avvenimenti, poi, per qualche scherzo del destino, era successo tutto. Sempre ammesso che il destino esista. La storia è stata lunga, ora tutto è così veloce, come l’amore tra Gio e Eli. Per molto tempo sembrava che nulla potesse cambiare e che il loro rapporto non sarebbe mai potuto evolvere. Gio si sentiva un cavaliere cortese, che vagheggiava soltanto l’oggetto del desiderio. E poi, durante lo studio… Forse fu uno sguardo, un movimento della mano, è difficile spiegare, forse non serve neanche spiegare. Si abbracciarono, si strinsero, si baciarono.
Lasciamo perdere un attimo le vicende amorose, e torniamo alla politica impegnata. A tale proposito una domanda sorge spontanea: perché il potere non reagisce, perché non si muove? Cosa fanno le forze dell’ordine? Forse speravano che tutto finisse, che quel movimento si perdesse nella propria anarchia. Erano disorientati, persi. Può esistere il potere come soggetto, può esistere il potere come se fosse quasi una persona? Il potere è un entità astratta? E’ anche un’entità astratta? E’ astratta e concreta al tempo stesso, è concreta perché è composta da persone, obbedisce alle leggi del capitalismo. Stava facendo qualcos’altro l’ordine costituito? L’ordine costituito democratico, progredito, avanzato, illuminato, rappresentato da Lipari stava lavorando alacremente, stava preparando ordini di custodia cautelare.
Gli operai scioperavano perché volevano la verità, come gli impiegati e altre categorie professionali. Alla manifestazione nazionale seguì, dopo qualche tempo, una giornata con tante manifestazioni locali, con tantissima gente. Quel movimento stava colpendo una scuola azienda, simbolo di quel grande rinnovamento dell’istruzione che il governo di destraestremadestramenoestremadestracentrocattolicoriformistaliberaleriformatoresocialistateodemteoconcattolicodemocratico aveva voluto avviare. Tutti le scuole avrebbero dovuto diventare come quel liceo. Finalmente lo spirito critico sarebbe sparito per sempre dalle menti degli studenti. Dalla scuola stava partendo il rinnovamento del paese, per citare un solo episodio, si insegnava il grande valore educativo dei processi che i capimafia, diventati giudici, celebravano contro quei rompicoglioni dai cognomi buffi, non si capisce perché contumaci. C’era quello con il cognome simile al falco e quello che si chiamava come una piccola borsa, come li definiva un ometto con la voce strana.
Le ordinanze di custodia cautelare furono eseguite prontamente, andarono in gattabuia tanti, tra cui Mister Ics, Pancrazi, Paperini e tutti i loro fiancheggiatori. In galera andarono anche Lo Marchio, il suo boa di struzzo, Piecioni e tutti i poliziotti picchiatori. Il blitz fu guidato da Ascione. Non solum sed etiam che minchia volete comunistacci schifosi morfema epatico gastrointestinale gastroenterico superliquidator paratattico ego ne sum cerasa cum lupus attendis, in animo descendis destrutturazione del linguaggio salivazione paratattica ipotattica e olifantica destrutturazione della società.
Il ministro della privatissima istruzione si dimise e ci fu la crisi di governo. Molti partiti chiusero, al governo furono installati dei cittadini estratti a sorte, visto che non c’erano quasi più politici. L’estate era già arrivata, i servizi televisivi sul caldo record e i consigli del medico, su cosa bisogna bere in estate pure. Le famiglie di Gio, Eli e Alberto andarono in vacanza tutte assieme. Il narratore è obbligato ad aggiungere che Alberto si era fidanzato con la sorella maggiore della piccola allieva, che si chiamava Chiara e giocava a calcio nel ruolo di centravanti di manovra.
Caspita, potrebbe sembrare un bel finale. Il narratore si è dimenticato di aggiungere che il movimento che aveva lottato e aveva vinto pensava di trasformarsi in partito, che le difese degli imputati stavano lottando su tutti i fronti, da quello giudiziario a quello mediatico. Paperini era stato scarcerato a causa dell’età avanzata e perché aveva promesso di ritirarsi dalla scuola. Anche Mister Ics era stato scarcerato, per un cavillo procedurale, inventato o trovato dal proprio avvocato, aveva scritto le mie prigioni, mentre era agli arresti domiciliari. Pancrazi era in galera invece. I giornali di destra cercano ombre nel passato di Lipari, così come in quello di Gianni ed S.
L’associazione culturale Shimonoseki, dedita allo studio della famosa città nipponica, si riunì in un appartamento del centro di B. Si dice che fosse di proprietà dell’Opus Dei, oops, è un nome taboo. Intendiamo dedicarci qui allo studio di questa città, centro delle comunicazioni tra Cina, Corea e Russia. Sappiamo tutti che è famosa per impianti metallurgici e cantieri navali, l’industria chimica, tessile, meccanica e alimentare. Lì fu firmata la famosa pace, nel 1895, tra Giappone e Cina, che pose fine al conflitto scoppiato nel 1894. La Cina perse molti territori. Nella sala, ad un certo punto, entrò un anziano signore alto, con il bastone. Sembrava proprio Paperini. Quanto tempo sia passato da quando aveva annunciato il ritiro non è dato sapere.
La nave solcava l’oceano. Hector e Julia guardavano il mare. Non era più il caso di stare in Argentina, i militari[3] erano al potere. Anche la piccola Sanchez lo guardava. Leggere il mare[4].
FINE TESTO 25 MARZO 2007
[1] Cfr Ivan Gončarov, Oblomov, Rizzoli Milano 1985
[2] Cfr. http://nuovaamilano.blog.kataweb.it/nuova_a_milano/2006/10/schiscetta_in_t.html. In questo sito si racconta del significato del termine e dei corrispondenti nelle altre regioni.
[3] Cfr. www.desaparecidos.org. È uno dei siti migliori a proposito di dittature militari, specialmente del sudamerica.
[4] Cfr. PIETRO INGRAO, L’alta febbre del fare, Mondadori, Milano, 1994.