è trascorso molto tempo, cronologico e mentale, da quando i miei post sapevano di malinconia e di una malcelata angoscia. era il tempo della suora inquietante, era il tempo del maniero triste e oscuro, oscuro come le fandonie polverose che quella donna voleva dare a bere agli alunni e agli insegnanti.
quest’anno ho detto “ti amo”, erano anni che non lo dicevo. sono stato uomo al 100 per cento, orgoglioso di me, orgoglioso di ogni parte di me. ho detto ad una ragazza bionda, dolce e malinconica, “ti amo”, dopo che lei l’aveva detto a me
ritrovo questa bozza dopo un anno e non so nemmeno da dove esca. mi piace da matti questa foto, uscita non si sa bene da dove e come.
mi sento in confusione anche io. da un po’ di tempo non riesco a ragionare granché di scuola. è successo tanto, troppo, sono stati mesi entusiasmanti. ho raccolto tanto, ho corso tanto. sono confuso e felice, come cantava qualcuno, qualche anno fa.
vorrei raccontare la storia di quei ragazzi che fecero una festa dedicata al prof di tedesco, che li ha fatti studiare tanto e con tanta passione. vorrei raccontare che esistono dei ragazzi che credono nella cultura, che hanno 15-16 anni, che credono nelle persone, soprattutto. vorrei raccontare che hanno capito la mia buona fede, il mio profondo amore per il mio lavoro e per la vita.
sono sempre in viaggio, come tutti i precari, come chi cerca sempre. sono sempre in viaggio, uno zingaro che cerca sé stesso e che non è mai lo stesso, dopo avere viaggiato.
oggi è il 14 Luglio. Faccio il mio dovere di bravo blogger impegnato e di sinistra e ricordo la presa della Bastiglia. Liberté, egalité, fraternité. qui finisce per stanotte tutta la mia profondità da strapazzo, troppo difficile da mostrare in queste ore. a volte mi sento un po’ ignorante, anche se forse non lo sono del tutto. forse sono solo sprofondato in un profilo intimista, un po’ da Harmony. per risollevarmi, chiedo aiuto ai poeti. stasera sto pensando ad Ungaretti.
AGONIA
Morire come le allodole assetate
sul miraggio
O come la quaglia
passato il mare
nei primi cespugli
perchè di volare
non ha più voglia
Ma non vivere di lamento
come un cardellino accecato
ora penso ad una canzone “Anche se non trovi le parole” di Elisa. qualcuno mi chiederà “che relazione hanno le due cose?”. La risposta è “nessuna”. Che bisogno c’è che vi sia un filo logico?
sono sempre confuso, sempre amante, sempre pieno di passioni, che mi agitano, mi rendono felice e mi divorano. sono felice, a volte troppo. sembra paradossale essere troppo felici. a volte provo troppe emozioni. sono vivo, vivissimo, un cuore pulsante. sono un po’ autoreferenziale con questi miei post. sono un po’ ermetico, anche se non sono Ungaretti. Non oso nemmeno paragonarmi a lui.
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