ieri ho ricevuto la paga di ottobre, ed è quasi dicembre. Parlo dello stipendio da insegnante dell’ITC. Avevo provato a chiedere alla segreteria il giorno di paga, loro non mi avevano saputo dire niente. Ho un’attività come traduttore, ho dei soldi messi da parte. Ho potuto aspettare con calma e pagare quel che dovevo pagare (spesa, benzina, bollette, ecc.) Ho pensato a chi ha dei figli da mantenere e non ha altre entrate, ho pensato all’angoscia di chi non sa quando pagherà le bollette. Ho letto sul giornale che lo stato paga spesso in ritardo, non solo gli insegnanti. Ho pensato che un insegnante deve essere sereno quando entra in classe. Ho pensato che anche un insegnante dovrebbe poter programmare almeno una pizza con gli amici, per rilassarsi, e invece non può, perché non sa quando riceverà lo stipendio, per un lavoro che ha prestato nei tempi prescritti. Ho pensato che io ho ancora un po’ di futuro, quando tanti non lo hanno. Quando lo ruberanno anche a me? Intanto lo rubano ai ragazzi…
cerco di dare un futuro ai ragazzi, attraverso la cultura, cerco di seminare qualcosa, ma mi sento solo, senza la politica. Dove sta la politica? quando daremo la risposta?
La politica, quella vera, quella sostituita in questi ultimi venticinque anni dalla comunicazione, non è qualcosa di cui attendere l’arrivo. Va insegnata. Chi ne possiede la conoscenza deve insegnarla. È già molto tardi.Ma non troppo. Finché ci saranno ragazzi non sarà mai troppo tardi.