Ti porta da qualche parte

Ti porta da qualche parte

Sono partito quieto e pensoso. Avevo con me solo il mio tablet. Camminare vuol dire svuotarsi e riempirsi. Bisogna allontanare strutture inutili, distruggere costruzioni distruttive. Bisogna riempirsi di respiri, silenzio. Sono partito alle 14 del pomeriggio. Sono tornato alle 20. Ho scalato una collina, ho preso il sole. Ho preso sensazioni. Ho guardato l’acqua. Mi sono chiesto da che parte arriva e mi sono detto che la domanda non ha nessuna importanza. Quieto e pensoso, continuo. In attesa dell’allegria.

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8 comments

    1. Mi è piaciuto il fatto che, pur sentendomi lontano, non mi sono allontanato tanto dalla città, anche se sono finito in un bosco, tra il buio e la luce, in pieno giorno. Il folto dei boschi è un po’ da fiaba macabra, lo riconosco. Grazie per il premio!!!!

    1. Ho trovato questo link sul Festival del camminare http://www.comune.bolzano.it/mobilita_context02.jsp?ID_LINK=3900&area=123 che testimonia il fatto che non sono solo io ad amare questa dimensione dell’esistenza. Non che non lo sapessi, eh? Mi fa piacere avere delle conferme. Ho trovato quest’articolo sull’arte del camminare che mi convince http://homoradixnew.wordpress.com/2012/07/17/riflessioni-leggendo-lebbrezza-del-camminare/
      Sì, anche io, come tanti camminanti-camminatori, forse soffro di un certo snobismo. Sono resistente e sportivo, mi stupisco davanti alla natura. E mi piace.

      1. Aggiungo ai suggerimenti il libro “ANDARE A PIEDI” di Frederic Gros, storia di famosi personaggi storici che amavano camminare!
        Adesso mi guardo i link che hai postato.

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