Lo so, lo so che è poco allegro, ma così è la vita. sono passati 20 anni da quella cassetta. Voi cosa avete provato in quel momento? Cosa pensate ora?
Lo so, lo so che è poco allegro, ma così è la vita. sono passati 20 anni da quella cassetta. Voi cosa avete provato in quel momento? Cosa pensate ora?
blog dedicato a Guido Mazzolini
La vita è un uragano di emozioni
Se ti senti sbagliato non è il posto giusto.
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Viaggio alla scoperta delle canzoni
Dentro o Fuori
Scrittore, Fotografo, Guida Naturalistica, Girovago / Writer, Photographer, Naturalist Guide, Wanderer
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Non smettere di credere per me vuol dire vivere
Un piccolo giro nel mio mondo spelacchiato.
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Dott.Massimo Romano
Sognatore di mestiere. Credo ancora nella fiaba del principe azzurro.
Informarsi e formarsi sulla Plusdotazione nei bambini, per essere più consapevoli e responsabili
Guarda iniziare dal mattino, per giunta di lunedì che è già pesante di se, con questo losco individuo…no, ripasso un altro giorno…
ciao
marta
capisco benissimo.
ciao.
M.
In quel momento dissi che l’Italia era divenuta un paese del sud america (ricordate l’Argentina? con tutti i problemi che aveva in quegli anni e il suo presidente possedeva anche lui il monopolio dell’informazione) dissi che avrebbe prodotto danni ingentissimi fui tacciato di essere una Cassandra ora non dirò la mitica frase me anche io mi lecco le ferite provocate dalla sua filosofia politica.
io ho provato una sensazione di paura, un brivido lungo la schiena, come quando si ha l’influenza. Mi aveva sempre fatto paura e schifo, quando si temeva il suo ingresso in politica, (vi ricordate i cartelloni con scritto fozza itaia?), speravo con tutte le mie forze che non succedesse, anche se sapevo che sarebbe successo e poi, quel giorno che ricorderò sempre, quando tornai da scuola. Mia nonna mi disse con tono sconsolato, quell’individuo è entrato in politica. E non ci dimentichiamo della dichiarazione di Casalecchio, quella sul confronto Fini Rutelli.
Non ricordo cosa provai. So solo che Berlusconi ha plasmato una cultura effimera, deresponsabilizzante e consumistica grazie alle sue televisioni, a patire da almeno più di dieci anni prima di quel nastro. E ne paghiamo le conseguenze a colpi di ignoranza e pattume televisivo… Per non parlare del resto.
troppo giusto, tutto giusto…
Purtroppo 😦
io rimango schifato e anche un po’ scioccato quando penso a quanto quell’essere lurido ha contato (e conta) nella mia vita.
E la cosa bella è che c’è pure di peggio. Perché tanto è solo l’avanguardia. Pur essendo un uomo di grande potere e indubbia ricchezza, non è altro che un burattino, un personaggio adattissimo a rimescolare continuamente le carte in tavola.
La finanza è diventata più importante della politica, le decisioni vengono prese in circoli ristretti, togliendo democrazia e importanza al lavoro, alla cultura, alle basi della civiltà. Berlusconi è uno dei tanti aspetti del male.
Esattamente…
che brutta roba
..però vedi, sarebbe già tanto se questa consapevolezza fosse più radicata. Invece stiamo ancora qua a discutere di destra e sinistra, come se fossimo a giocare agli indiani e cow-boy. Brutta roba sul serio 😦
secondo te non esistono la destra e la sinistra? come chiami chi vuole proteggere l’ambiente e chi vuole costruire senza limiti, ad esempio? certo, ci sono dei condizionamenti globali pesantissimi, ma questi condizionamenti, che limitano la democrazia, che limitano i diritti, sono di destra o di sinistra? è chiaro che la politica ha perso spessore, riducendosi, alla macchietta tanto giustamente derisa in destrasinistra da Gaber.
Secondo me esiste qualcosa che ha svuotato questi due concetti nel tempo. Questa destra non è una destra. Questa sinistra… ci ha consegnato infiocchettati all’Unione Europea, con tanti saluti. Gaber aveva capito tutto. Ti dirò la verità. Non sono di sinistra e non sapevo perché, visto che ammiro gente come Volonté, Petri, Gaber, Guccini. Poi ho guardato questa sinistra e ho capito. Ci sono cose che esulano destra e sinistra, ma sono prontamente calpestate. E questo non posso dimenticarlo. Quando si studia la storia, non rimangono illusioni, a patto che la si studi oggettivamente.
ti ho capito, ritieni che siano state svuotate di senso e sono un bel po’ d’accordo con te. domanda: cosa si può fare per riempirle di senso?
Ehhhh bella domanda 🙂 cosa farei? Ripartirei da capo. Con le nostre forze e non al di sotto di altri. Il problema è che dovremmo ripartire dalla cultura, questa è la sfida più grande. E poi… forse bisognerebbe avere la forza di dare fiducia alle persone, insegnandogli a camminare con le proprie gambe. Questo sistema ci insegna solo a essere dipendenti.
ripartire dalla cultura, dalla bellezza, ad esempio, per costruire un nuovo linguaggio, ad esempio.
La cultura rinnovata farebbe nascere spontaneamente un nuovo linguaggio… le due cose vanno a braccetto. Questo stato dovrebbe essere fondato sulla cultura. Dovrebbe.
hai usato il verbo giusto