Month: novembre 2013

giuro che non sono ancora diventato grillino!

però questo intervento è eccellente, la tipa è un po’ truzza, ma un bel po’ efficace. avevo pensato di parlare di più della scuola in questo blog, ma, ogni tanto, è necessario anche varcare altri territori. questo è il discorso pronunciato da Paola Taverna al momento del voto sulla decadenza, sono d’accordo al 99,9%. era ora che ci fosse un’opposizione seria.

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sole e allegria

Oggi c’è stato il sole e mi sono sentito meglio, più allegro, anche se fa un freddo boia. sto diventando un metereopatico? anche la classe degli stronzetti si è comportata meglio, sono stati disciplinati. Bella giornata!

Nullo sensibile in tutto lo mondo è più degno di farsi essemplo di Dio che ‘l sole. (Dante Alighieri)

 

anche se non sono mica diventato religioso, intendiamoci???

buona vita a tutti!

dovevo farlo

dovevo farlo

scusate, non potevo esimermi. Quando questo losco individuo, che mi ha sempre fatto un bel po’ schifo, si è presentato in politica, io avevo 17 anni, ma vi rendete conto, tutta la mia giovinezza con questo individuo, mamma mia. Ha inquinato la mia vita, la nostra vita. C’è una bottiglia di champagne in attesa, se lo arresteranno. 

W gli sfigati!

Questo blog serve a me, forse serve anche ad altri. Io mi guardo attorno, guardo indietro per capire me stesso e per capire quello che ho passato. Sono stato un bambino sereno, in pace con me stesso e con il mondo, leggevo tanto, dicevo paroloni, ma giocavo pure e avevo le mie amicizie. Quando ero piccolo, ero biondino, con i capelli mossi, poi i miei capelli sono diventati scuri e lisci . Sono stato un bel bambino, posso dire. Mi è mancata solo la danza classica, ebbasta Michele, hai rotto. Da preadolescente ho iniziato a crescere sempre di più, non che prima fossi stato basso. Mi sono cresciuti anche i brufoli e sono diventato sempre più magro. Mi è spuntata una peluria sotto il naso, che sembrava solo lontanamente una barba. Sono sempre stato il migliore della classe nel profitto, o tra i migliori della scuola. Da preadolescente mi sentivo bruttino, in terza media sono anche diventato un po’ indisciplinato, ma non troppo. Non mi è piaciuta la scuola media, io puntavo al liceo, per me la scuola media è stata troppo facile, demotivante. Non piacevo alle ragazzine e mi dedicavo a tanto tanto onanismo. Mi sono sentito inadeguato, anche se al liceo mi sono trovato bene, soprattutto il primo anno, prendendo dei bei voti e imparando tanti nuovi concetti. In terza ho iniziato ad assumere una fisionomia più adulta, ho incominciato ad avere successo, un po’, con le ragazzine e a sentirmi bello, anche perché, grazie allo sport che praticavo, mi stavo irrobustendo. Alcune volte mi sono sentito inadeguato, sì, ma non troppe, ho avuto la fortuna di sentirmi, molto spesso, bene con me stesso. Mi sento inadeguato quando parlo con VR, forse la vedrò a metà mese. Mi sembra quasi inarrivabile, così bella e piena di fascino. 

Ho fatto tutta questa introduzione un tantinello verbosa, per arrivare ad alcuni punti importanti, secondo me. 

Il primo di questi punti è rappresentato dal fatto che non vorrei scrivere banalità. Ok, nessuno vuole scrivere banalità, o almeno così sostiene. In che senso scrivo ciò? Quest’anno, dopo molti anni, ho riavuto delle classi delle medie, prima seconda e terza. In prima ci sono 12 tra bimbi e ragazzini molto vivaci, qualcuno troppo, molto entusiasti. Ci sono un paio di signorinelle adorabili, brave ed educatissime. In seconda ne ho 10, bravini, alcuni un po’ vivaci, in terza ne ho 9, Almeno 8 di loro non li sopporto, almeno per ora. Una delle banalità che non voglio scrivere è: questa è l’età critica, blablabla.

C’è EF, quella viperetta che voleva a tutti costi il 10, di cui vi ho parlato, c’è AL, una biondina che si crede una donna fatta, GM, una moretta con la boccuccia a culo di gallina che crede di essere un genio, GP, un maschio dagli occhi a mandorla, né carne, né pesce, un bel po’ sciocchino, ecc. ecc. C’è CN, che è piccola, piccola, veste come una bambina di 9 anni, gli occhialetti tondi da vecchia zia, lo sguardo non troppo acuto, un accento pesante e una balbuzie tremenda, é la classica sfigata della situazione, sì. quella diversa dalla massa. è inadeguata a tutto, non sa parlare di tante cose, non capisce sempre al volo, però ha una volontà di ferro, però è educata, però ce la mette tutta e raggiunge dei risultati incredibili se si pensa alle difficoltà che ha. Qualche giorno fa ho avuto lezione con quegli stronzetti, abbiamo corretto gli esercizi, poi la viperetta del 10 mi ha chiesto se potevano fare conversazione. Io ho detto di sì, purché la facessero in lingua. Ci han provato, ma spesso li ho dovuti riprendere, perché non parlavano uno alla volta, o parlavano in italiano. La viperetta, che tanto vuole il 10, è stata poco più che sufficiente nella conversazione, così come le altre stronzette. Queste acidelle facevano domande a CN, con fare apparentemente cortese, sulle sue abitudini, CN studia tanto, non ha amici, sta solo con i pappagalli, Loro si stupivano, il loro atteggiamento sembrava canzonatorio , CN non è stata scalfita per nulla. Alla fine ho dato i voti, alle stronzette, visto che avevano detto appena qualche frase, in modo abbastanza stentato, ho dato al massimo 6,5, grossa punizione, considerando che avevano medie che partivano dall’8, a CN, ho dato 7,5, anche per premiare l’impegno, perché ha parlato meglio di loro, perché ci ha provato, perché ha ragionato. Anche se non si veste alla moda, anche se ha lo sguardo un po’ da addormentata, gli occhialini da vecchia zia e balbetta e non è carina come loro, ma si impegna ed è educata.

W gli sfigati!

ai miei follower

avrei avuto voglia di scrivere un post mio mio, ma non ce la faccio per la stanchezza e vi dedico questa poesia di Pessoa, che si intitola “Stanchezza”. baci, buona notte e buona vita a tutti

Stanchezza (F.Pessoa)

Posted on 11 ottobre 2011

 

 

Quello che c’è in me è soprattutto stanchezza
non di questo o di quello
e neppure di tutto o di niente:
stanchezza semplicemente, in sé,
stanchezza.
La sottigliezza delle sensazioni inutili,
le violente passioni per nulla,
gli amori intensi per ciò che si suppone in qualcuno,
tutte queste cose –
queste e cio’ che manca in esse eternamente –
tutto ciò produce stanchezza,
questa stanchezza,
stanchezza.
C’è senza dubbio chi ama l’infinito,
c’è senza dubbio chi desidera l’impossibile,
c’è senza dubbio chi non vuole niente –
tre tipi di idealisti, e io nessuno di questi:
perchè io amo infinitamente il finito,
perchè io desidero impossibilmente il possibile,
perchè voglio tutto, o ancora di più, se può essere,
o anche se non può essere…
E il risultato?
Per loro la vita vissuta o sognata,
per loro il sogno sognato o vissuto,
per loro la media fra tutto e niente, cioè la vita…
Per me solo una grande, una profonda,
e, ah, con quale felicità, infeconda stanchezza,
una supremissima stanchezza,
issima, issima, issima,
stanchezza..Fernando Pessoa

Discrasie

Recentemente c’è stato nella scuola delle suore dove lavoro, l’open day. è la solita espressione inglese, che si usa per infiorettare un concetto abbastanza banale. La scuola rimane aperta, al sabato pomeriggio o domenica mattina, per consentire le visite di genitori clienti potenziali. Confesso di avere difficoltà, quando i miei clienti di traduzioni mi chiedono rassicurazioni in merito alla qualità dei lavori che effettuerò. Io rispondo, citando i nomi di alcune aziende importantissime e autorevolissime che si avvalgono dei miei servigi, per dimostrare che, se loro che sono loro si servono di me, vuol dire che non sono l’ultimo arrivato. Sul mio sito web professionale ho evitato gli autoincensamenti, che mi appaiono piuttosto ridicoli, a vantaggio di una descrizione asciutta e precisa. La scuola nella quale lavoro si descrive con slogan che appaiono molto simili a quelli del dentifricio, con tutto il rispetto per il dentifricio. 

Ma non è di questo che voglio parlare. Voglio parlare di un disagio, del disagio che tanti avvertono, quando notano la differenza tra parole e cose. è quasi patologico. senti che qualcosa non funziona, smetti di essere te stesso. Io ho avvertito questo disagio qualche giorno fa. Ho le ore con le prime medie, i primi giorni li portavo in un’auletta, inutilmente denominata “aula di tedesco”, uno stanzino per le scope buio e polveroso, di 3 metri per 4. Sono 12, eravamo uno sull’altro, una povera bimbetta doveva tenere il quaderno sulle ginocchia. Dopo alcuni giorni la suora evasiva ci manda in un’aula libera, dove gli alunni stanno abbastanza comodi, problemi non ne ho. Ho persino il proiettore. Giovedì la prof di religione mi dice, puoi andare su tu in aula magna, perché io ho bisogno di quest’aula. Che dici alla prof di religione, alla scuola delle suore, sì. Dicesi aula magna una normalissima aula, con computer, proiettore, microfono e pianoforte, con le sedie, ma senza banchi. E i ragazzini dovevano fare il compito in classe. Alcuni ragazzini usavano una sedia vuota come tavolo, ma si storcevano la schiena e, allora si sono dovuti sedere per terra. Due ragazzine carine ed educate mi guardano e dicono, prof, ma non è giusto che facciamo il compito in questa condizione. Li guardo, mi vergogno anche se non è colpa mia, e allargo le braccia.

Sarebbe stato bello se in quel momento fosse passato un genitore interessato a visitare la scuola, per pensare di iscrivere il figlio lì. Sono quelli gli open day.

vita

Oggi ho avuto una giornata faticosa, come ne hanno tanti, tra mal di testa e seccature, piccole e medie. Alla sera sono rientrato nel mio nido e ho scelto di vedere un film di Totò, che ho visto un sacco di volte con la mia adorata nonna, I Tartassati. è un film bellissimo, mai abbastanza apprezzato, e mi ha ricordato i bellissimi momenti con mia nonna.

Mai fine della giornata fu più bella. Buona vita a tutti. 

Imbarazzo

Io sono una persona timida, molto timida, che si imbarazza molto facilmente. Oggi pomeriggio stavo tranquillamente lavorando al computer, quando ricevo una mail da parte della suora magra ed evasiva. Avrebbe dovuto essere al consiglio di classe, come mai non c’era? Capperi, mi ero scordato, divento rosso bordeaux. Non potevo raccontare che mi ero scordato, ho raccontato, per email, una scusa, mettendo in mezzo l’altro mio lavoro, quello di traduttore, che esiste. Va anche detto che non ho 18 ore, quindi non sono tenuto a partecipare a tutte le riunioni. è un fatto piccolo, ma mi sono un po’ vergognato, perché ho un senso del dovere pazzesco.

L’apparecchio

é stato un giorno anonimo, in cui mi sono svegliato con un gran mal di testa, una gran debolezza, avendo dormito poco e male. Oddio, che barba ‘sto Michele, sempre a lamentarsi… Nooo, questo è un bel post. Stamattina ho lavorato con poca convinzione e pochi risultati, fino a mezzogiorno e mezzo. Esco per andare a comprare il giornale e a portare un sacco di biancheria sporca a mia madre (faccio le lavatrici anche io, ma, visto che faccio sport, sporco tanti vestiti). Esco a piedi, fuori è un po’ grigio. Siamo a novembre, la giornata è anonima, le strade di questa periferia non hanno neanche le decorazioni natalizie. 

Mentre sto per uscire dal cortile dove abita mia mamma, incrocio una ragazzina, le tengo aperto il cancello, perché è molto carica. Ha tanti capelli ricci biondi, si gira e mi guarda in faccia, mi fa un sorrisone aperto e sincero e mi dice, grazie. Il sorriso è gentile, non ha paura di mostrare l’apparecchio per i denti. è spontanea e non artefatta. 

Non conosco quella ragazzina, ma penso che sia simpatica, soprattutto perché guarda in faccia, perché sorride e dice grazie e non ha paura di mostrare l’apparecchio per i denti. Forse è stato l’unico aspetto positivo di questa giornata un po’ spenta.